Microsoft Italia e Confapi Brescia insieme per l’Intelligenza artificiale generativa: ispirazione e applicazione pratica per le imprese
L’intelligenza artificiale generativa è una tecnologia che le imprese associate a Confapi Brescia conoscono con modalità in prevalenza superficiali e non riescono ad intravederne applicazioni concrete nell’operatività aziendale. Un quadro che emerge con forza dall’indagine curata dal Centro Studi dell’Associazione dal titolo «AI Generativa e dati in cloud». In linea con le esigenze informative emerse dai risultati elaborati e in continuità con il convegno organizzato lo scorso settembre dal titolo «Intelligenza artificiale conversazionale: convergenze e divergenze tra uomo e macchina», Confapi Brescia e Microsoft Italia organizzano il 23 gennaio alle 14:30 il webinar dal titolo «Intelligenza artificiale generativa: ispirazione e applicazione pratica per le imprese».
Comprendere le potenzialità dell’intelligenza artificiale generativa applicata ai processi di gestione aziendale rappresenta un elemento irrinunciabile per imprimere un’accelerazione alla competitività delle imprese. «La reattività e il tempismo sono fondamentali quando si tratta di fronteggiare un mercato caratterizzato da continui e repentini mutamenti. Innovazioni tecnologiche dirompenti come nel caso dell’intelligenza artificiale generativa, possono essere quindi di grande aiuto per i nostri imprenditori – commenta il presidente di Confapi Brescia, Pierluigi Cordua -. Per questo riteniamo che la nostra associazione debba agire con decisione per trasferire alle aziende associate le migliori competenze per comprendere quali siano le formule più consone all’integrazione di sistemi di IA generativa nei propri processi». Un obiettivo già annunciato come primario per il biennio 2023 – 2024 di Confapi Brescia. «I risultati dell’indagine del nostro Centro Studi hanno ribadito la necessità di questa azione. I nostri imprenditori non hanno ancora consolidato competenze sufficienti a beneficiare dei vantaggi della tecnologia. Per questo abbiamo organizzato con Microsoft Italia un seminario online che analizzi l’intelligenza artificiale generativa in modalità estremamente specifica, rispondendo concretamente alle domande che ancora tanti imprenditori si pongono: come può essermi utile per generare un vantaggio competitivo sui mercati? Quali sono gli strumenti già disponibili sul mercato? Un momento formativo importante, utile anche alla costruzione di un percorso condiviso con Microsoft Italia che ci condurrà fino alla sottoscrizione, come prima territoriale del sistema Confapi, di un protocollo di intesa. Una sinergia sulla quale stiamo lavorando reciprocamente che consentirà alle imprese che volessero implementare progetti di intelligenza artificiale generativa di identificare un soggetto vicino come la nostra associazione di categoria e con la competenza specifica d’eccellenza rappresentato da Microsoft».
«L’intelligenza artificiale offre alle piccole e medie aziende molteplici vantaggi rispetto a tutte le precedenti rivoluzioni digitali poiché consente alle organizzazioni del Paese di sperimentare e valutare in tempi rapidi i benefici di queste tecnologie sulla loro crescita e sullo sviluppo – afferma Giacomo Frizzarin, direttore divisione Small Medium & Corporate Microsoft Italia -. L’AI generativa può infatti offrire notevoli benefici in termini di produttività, efficienza e valorizzazione della creatività e dell’ingegno umano a fronte di investimenti del tutto sostenibili anche per una piccola impresa. I primi dati mostrano un aumento di produttività elevato, accompagnato da una maggiore soddisfazione del lavoro svolto. Ci tengo a sottolineare che Microsoft porta dei Copilot, quindi dei copiloti a supporto dell’attività della persona, che resta quindi elemento centrale in questa rivoluzione. Siamo felici di affiancare Confapi Brescia in questo percorso verso le realtà del territorio per favorire la comprensione delle potenzialità dell’intelligenza artificiale e nella creazione delle competenze necessarie».
«I risultati dell’indagine che è stata condotta dal nostro Centro Studi rispecchiano fedelmente quanto già emerso in tema di digitalizzazione, presupposto fondamentale dello sviluppo della IA generativa – commenta Antonio Perini, presidente di Unimatica Confapi Brescia -. Gran parte delle nostre imprese, infatti, ha investito in strumenti ed impianti per l’Industria 4.0 sull’onda delle agevolazioni fiscali connesse, senza però farne derivare i reali vantaggi in termini di efficienza di processo. La nostra unione di categoria lavora, pertanto, ad una formazione rivolta alla digitalizzazione, così da creare il terreno per l’implementazione di questa nuova tecnologia».
Intelligenza artificiale generativa: 9 aziende su 10 non sanno come implementarla
Secondo il questionario, condotto dal Centro Studi di Confapi Brescia, dal titolo «AI Generativa e dati in cloud» (il 33% dei quali afferente al settore metalmeccanico e, circa per la medesima percentuale, con un numero di impiegati compreso tra i 10 e i 15 dipendenti) il 71% degli intervistati dichiara di aver sentito parlare della nuova tecnologia, ma di non impiegarla. Dalla valutazione qualitativa emerge che il 47% ne conosce i capisaldi, ma non ha contezza delle modalità di applicazione. Allo stesso tempo, però, il 48% ne ammette una conoscenza limitata o quasi assente. Ne consegue che il 65% del campione dichiari di non averla implementata ad alcun livello nei processi aziendali e di non avere una programmazione affinché accada in un prestabilito arco temporale. Prevale l’indecisione anche sui piani futuri: il 69%, infatti, pur intravedendo un potenziale, percepisce le proprie conoscenze come troppo instabili per avviare una pianificazione puntuale di utilizzo. La sicurezza digitale, inoltre, strettamente connessa all’intelligenza artificiale generativa, passa anche da un adeguato impiego di migrazione in cloud dei dati aziendali. Un processo che più della metà delle imprese intervistate (57%) valuta essere stato già implementato con modalità buone o ottime. Di contro, 3 aziende su 10 dichiarano di non aver mosso ancora alcun passo in quella direzione. A questo indicatore se ne connettono immediatamente altri: nessun intervistato gestisce o analizza dati con piattaforme di calcolo avanzato di machine learning, e il 67% non usa alcun servizio digitale (17%) o impiega fogli di calcolo elettronici, ad esempio il software Excel (50%). Hanno trovato in prevalenza spazio in cloud e-mail e suite da ufficio (39%) e software ERP e CRM per il 31% dei rispondenti. Solo l’11% del campione, invece, dichiara di aver migrato in cloud tutte le funzioni aziendali. «Le PMI bresciane paiono propense a gestire in modo virtuale i propri dati tramite soluzioni in cloud e con il supporto di specialisti esterni – commenta Maria Garbelli, responsabile del Centro Studi di Confapi Brescia -, ma resta alta la reticenza verso strumenti più evoluti. La carenza di una conoscenza di base diffusa influisce negativamente sulla consapevolezza delle potenzialità aziendali dell’AI generativa e, poi, sull’effettiva adozione. Diffusi, inoltre, curiosità e desiderio di accedere a più informazioni proprio tra chi non possiede conoscenze di base».
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